La crisi economica si fa sentire anche sui consumi del tempo libero. E gli italiani cambiano le loro abitudini. Ma per chi non rinuncia a uscire è caccia allo sconto e a tutte le iniziative che consentano riduzioni economiche su ristoranti, cinema, teatri e musei.
Come riporta una nota di Federconsumatori, gli effetti dell’inflazione (3,3% al marzo 2008) si ripercuotono infatti anche sul menù di ristoranti e bar e su varie attività del tempo libero.“L’inflazione corre come non succedeva da quattro anni – scrive Infoconsumatori.it – Secondo le stime dell’Istat, a dicembre 2007 i prezzi al consumo sono aumentati del 2,6% su base annua rispetto alla fine del 2006. A guidare gli aumenti…sono soprattutto alimentari e carburanti, con un picco del 12,3% su base annua per il pane e del 15,4% del gasolio. Corrono anche pasta (+8,4%) e latte (+7,6%), servizi medici (+3,6%) e prezzi di bar e ristoranti (+3,5%). Uniche note positive provengono dai medicinali (-2,7%) e dagli apparecchi telefonici (-7%)”
Aumenti che evidentemente, a fine mese, pesano sul budget delle famiglie. E così, si preferisce stare in casa. O, per chi non rinuncia a uscire, è caccia allo sconto.
A Roma è diventato un “caso” il successo di Carta PerDue (www.cartaperdue.it), la carta sconti per il tempo libero che, dal 2005, consente a migliaia di romani riduzioni economiche vantaggiose su ristoranti, pizzerie, cinema, teatri, musei, viaggi e shopping.
Conosciuta ormai come la “carta dei ristoranti” – grazie al fatto che oltre 150 locali convenzionati applicano per i possessori della card la riduzione del 50% sul conto finale – Carta PerDue è diventata nel tempo fedele amica di migliaia di romani e nell’aprile 2008 festeggia i 20mila iscritti. Ma sono tantissimi, d’altra parte, anche gli esercizi commerciali che decidono di aderire a una politica di sconti per non perdere clientela, e di praticare anche la formula “2×1” pur di far fronte all’inevitabile crisi di consumo. Non si tratta infatti solo del settore enogastronomico, ma anche di quello legato alle attività culturali, dai cinema – che nel circuito “PerDue” applicano riduzioni dal lunedì al giovedì – ai teatri, fino ai musei InComune (dal museo di RomaIntrastevere fino al Macro e all’Ara Pacis), le Scuderie del Quirinale, il Palazzo delle Esposizioni, che hanno accettato di praticare consistenti sconti ai possessori della card.
Un fenomeno per rimettere in moto i consumi, insomma, alla ricerca di un equilibrio fra le nuove esigenze di consumatori provati dall’inflazione e degli esercenti, che dal canto loro constatano una evidente contrazione della clientela, come ha evidenziato un rapporto della Fipe.
La Federazione italiana pubblici esercizi – cui aderiscono 250mila bar, ristoranti, mense, discoteche e stabilimenti balneari per un totale di un milione di lavoratori tra titolari e dipendenti- solo lo scorso 6 aprile infatti ha rivolto un appello al prossimo governo affinchè si impegni a detassare straordinari e tredicesime dei dipendenti dei pubblici esercizi, sofferenti nelle entrate per gli effetti dell’inflazione (fonte http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=1.0.2046157200 )